Gianfranco Calligarich
Gianfranco Calligarich — scrittore, drammaturgo, regista:
Ripensando alla mia decennale esperienza teatrale di fondatore e direttore del Teatro XX Secolo al Fontanone del Gianicolo, i dieci anni probabilmente più adrenalinici che ricordi nella mia attività di scrittore e regista, la cosa che ricordo con maggiore soddisfazione è la possibilità che avevo di ospitare tutta una serie di artisti a cui il teatro delle grandi sale negava quella valorizzazione che invece il loro talento e la loro passione avrebbero meritato. Nessuno di loro, e questa era la cosa che li rendeva particolarmente amabili, se ne faceva un problema, anzi, a volte li rendeva orgogliosi della loro libertà e indipendenza dai canoni del teatro commerciale. Violetta Chiarini però aveva qualcosa di più. Violetta aveva un suo pubblico assolutamente fedele ed entusiasta che la seguiva ovunque si esibisse e questo significava, avendo lei in scena, che il teatro era pieno tutte le sere, cosa particolarmente gradita per un teatro piccolo e indipendente come il XX Secolo. Quanto a lei ricambiava il suo pubblico con altrettanto affetto, giocandosi con ironia e rara grazia un ruolo da diva un po’ evanescente e ancien regime come le canzoni che cantava, riuscendo a ottenere il massimo risultato che i veri artisti della leggerezza, e lei lo era, possano ottenere, far sorridere e commuovere insieme. Violetta Chiarini, armata di una indistruttibile fragilità, è una voce che resiste alla volgarità che ormai invade le scene, conscia che solo le vecchie canzoni vale la pena di cantare. Non solo perché spesso erano migliori, con più grazia e sentimento, di quelle di oggi, ma come sapendo che la vita assume il suo significato più toccante solo quando tale scopriamo essere appunto stata, una vecchia canzone.