Giorgio Prosperi, Il Tempo:
La Chiarini canta senza sdolcinature o trilli o gorgheggi, in quel difficile equilibrio tra popolare e intellettuale, che è un raro traguardo.
Su Caterina:
Una soubrettina di tipo goldoniano, svelta, guizzante, spiritosa, con movimenti espressivi nel comico e nel patetico, e un tonificante senso del ritmo. La seconda parte, quasi tutta in prosa, sempre sorvegliata dal gusto e dalla tecnica impeccabile di Sergio Bargone, è un po’ ciò che nel vecchio teatro era la comica finale. Violetta, dopo essere stata stella protagonista, diventa la ciarliera cameriera della stella, al corrente dei segreti della padrona, in grado a volte di sostituirla e a volte di combinare pasticci… Violetta Chiarini porta lo spettacolo alla sua esatta misura e offre tutta la gamma di un’attrice originale tanto nella parte cantata, quanto in quella recitata, che non distano e non sono diverse quanto si ha il torto di credere che lo siano. Ce ne fossero di spettacoli del genere!, apprezzati, loro malgrado, anche da chi si fa campione del pop e del rock…Caldi e meritati applausi.